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Il buon allevatore, come riconoscerlo ?


A proposito dell'acquisto del cane, visto che in precedenza abbiamo analizzato la figura del cagnaro (https://amalimatera.wixsite.com/website/post/il-cagnaro-%C3%A8-sempre-dietro-l-angolo ) analizziamo la figura del buon allevatore.

Gli allevatori seri sono molti, moltissimi, ma purtroppo è altrettanto vero che non tutti lo sono.

Una volta che vi siete informati su qual' é il cane più adatto a voi dovrete cercare un buon allevatore prima di comprarne uno da chiunque.


Come capire quali sono i “buoni allevamenti” ?

Non basta più parlare di “allevamento”, perché i “cagnari” hanno fiutato al volo l'opportunità e si sono organizzati.

Davanti a molte case private in cui vendono cuccioli dell’Est o cani di dubbia origine che hanno in giardino, scrivono tutti “Allevamento di Tizio”.

Mettono indicazioni stradali, si pubblicizzano sui giornali e sulle pagine gialle, hanno pure il sito Internet, tutto con “Allevamento di”.


Ad oggi non basterebbe andare solo in un allevamento riconosciuto dall’ENCI, ovvero in un allevamento con regolare affisso...per ottenerlo servono pochi requisiti:


1. risultare proprietario di almeno 2 fattrici della medesima razza;

2. aver prodotto e iscritto al libro genealogico italiano almeno 2 cucciolate, della stessa razza delle fattrici di cui al punto a);

3. non aver subito condanne o non aver un procedimento in corso per reati a tutela del sentimento per gli animali, in merito all’attività di allevamento svolta o al commercio di cani;

4. aver sottoscritto il codice etico dell’allevatore di cani;

5. essere residente in Italia.


Chiaramente questi requisiti non bastano come garanzia.

L'ENCI specifica che l’affisso può diventare “o meno” un marchio di qualità e questo dipende dall' allevatore.

Se ci tiene alleva cani di qualità altrimenti basta che paghi.

Per questo è pieno di cagnari con affisso ENCI che però cedono cani di 40 giorni, vendono cuccioli provenienti da chissà dove, o usano allegramente in riproduzione cani displasici, cardiopatici, epilettici.

Il codice etico dice che non si dovrebbe fare.

In pratica l’ENCI ,per l'affisso, chiede solo dei soldi, perchè il fatto che tu abbia due fattrici è abbastanza scontato, che tu abbia fatto due cucciolate è il minimo.

Il codice etico chiede di “impegnarsi ad approfondire le conoscenze sulla razza, sul suo standard morfologico, sulle problematiche sanitarie e sulle caratteristiche comportamentali e funzionali, in modo da interpretare correttamente gli obiettivi di selezione”... E se non lo fai?



Che differenza c’è con i cuccioli dell’Est, che rappresentano una vera e propria una “tratta" di cani?


Capita anche di andare in un prestigioso allevamento e di trovare una serie di fattrici “in batteria”, messe lì a sfornare cuccioli senza sosta come una vera e propria fabbrica.


Bisogna aggiungere che gli allevatori che selezionano e che girano il mondo per portare i cani in expo e in prove di lavoro non hanno il tempo per fare tanti cuccioli perché per seguire come si deve una cucciolata bisogna dedicarle tante ore al giorno.

E farlo con venti cuccioli all’anno è già un impegno gravoso.


Avere l'affisso Enci quindi non è una garanzia, ci potrebbero essere anche casi in cui l'allevatore non ha un affisso ma comunque è una persona competente, attento e premuroso e lavora con attenzione e passione dato che ci tiene ai suoi cani ed alle sue cucciolate.


A questo punto come può fare un privato, che non sa nulla di cani e che vorrebbe il suo primo cane, a capire a chi rivolgersi? Come distingue l'allevatore dal cagnaro o dall'improvvisato?

Gli aspiranti proprietari in base a cosa possono scegliere?


Non è affatto facile capire come trovare il buon l’allevatore ma possiamo attenzionare alcune cose:


a) Alleva una o due razze, al massimo tre-quattro solo se il numero di cani è piuttosto limitato.

In generale bisogna tenersi LONTANISSIMI dagli allevamenti che promettono cuccioli di tutte le razze e sempre disponibili.

Molto probabilmente si tratta di cagnari o comune di commercianti, non di allevatori.

State alla larga.


b) difficilmente ha più di cinque cagne in attività riproduttiva, anche se magari di cani ne ha molti di più (un allevamento di vecchia data, se non elimina i “pensionati”, arriva ad avere molti cani).

Questo discorso vale soprattutto per le razze meno diffuse, perché è abbastanza lecito che un allevatore di cani diffusissimi e di facile mercato abbia più fattrici all’opera.

Se lo stesso numero di cagne l’avesse un allevatore di cani sconosciuti sarebbe spontaneo chiedersi cosa ne fa dei cuccioli (probabilmente li spedisce in giro per il mondo a basso prezzo, guadagnando sulla quantità e non sulla qualità);


c) oltre ai campioni e alle fattrici potrà mostrarvi i suoi pensionati perché l’allevatore vero AMA i suoi cani e li tiene con sé per sempre;


d) può mostrarvi, oltre al pedigree dei suoi cani, i certificati di Selezione (per le razze che la prevedono), i certificati di attitudine alla riproduzione ma soprattutto i controlli ufficiali sulle malattie genetiche;


e) di solito frequenta esposizioni e prove di lavoro (per le razze che le prevedono), e potrà mostrarvi i risultati ottenuti.

Ci sono comunque allevatori serissimi che in esposizione non vanno più, perché si sono stancati.

Allo stesso tempo ci sono tanti cagnari che hanno le capacità e le competenze tipiche di un buon allevatore, ma le riservano solo alla loro produzione di serie A (che portano in expo, prove ecc.) e che però hanno anche una produzione di livello appunto “cagnaresco”, che vendono a caro prezzo grazie al nome che si sono fatti con i cani buoni. Questi elementi sono i peggiori in assoluto perché potrebbero essere ottimi allevatori, ma hanno venduto passione al dio denaro. Disgustosi.


f) rilascia sempre una garanzia sanitaria scritta di almeno 15 giorni contro le malattie infettive per cui esiste la prevenzione vaccinale, e cioé cimurro, epatite, parvovirosi e leptospirosi.


g) non cede mai cuccioli di età inferiore ai 60 giorni, né cuccioli che non abbiano almeno una vaccinazione.


h)non cede o propone cani senza microchip e pedigree ad un prezzo inferiore.


Non è detto che tutti gli allevatori rispondano a tutti i requisiti in elenco ma nel caso sarebbe lecito fare qualche domanda in più.


Il requisito più importante è che il buon allevatore tiene bene i suoi cani e li ama, tutti ed incondizionatamente.


Ricordate che la scelta è sempre vostra, l' importante è farla consapevole, perciò informatevi e chiedete prima di prendere qualsiasi decisione. Il resto poi verrà da sé!



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